venerdì 22 marzo 2013

....don cosciotte dela mancia - secondo me -

Tolgo dalla tasca un foglio con su scritto l’indirizzo del resort cui siamo diretti..quando il factotum del "dalla dalla"..ticketing box, passengers atrack, change money, lost& found, mobil gps (non sta fermo un attimo), hand-clacson e passengers setter.. mi intima di  restare seduto: tutti i passeggeri in piedi si accucciano simulando una tranquilla postura da seduti, nel bus cala il silenzio,... il bus rallenta e si ferma innanzi ad una barra che sbarra la strada. Due militari si avvicinano, il più anziano inizia un giro d’ispezione intorno al mezzo ed osserva con un occhio la gente e con l’altro la merce,…capisco che siamo alla sua mercè:... una presenza strana la nostra su quell’autobus: non si può non notare, siamo bianco natale.  Sfodero un sorriso di circostanza: siamo persone semplici , ci piace viaggiare con la gente semplice, tra la gente semplice, con mezzi semplici, semplice no....ma lui mi guarda duro e passa,..alza la sbarra e riprendiamo la nostra corsa semplice,... la gente si rimette comoda e riprende il vociare.. una parentesi surreale in un mondo irreale. Mi viene spiegato che legge vuole che non possano viaggiare sul mezzo persone in piedi e non più di un tot di merce: l’autobus dentro sopra ed dietro è pieno in ogni genere ordine numero e caso..umano. Riapro il foglietto con l’indirizzo e lo faccio giungere di mano in mano al factotum che fa segno di aver capito: dieci minuti dopo siamo nel bel mezzo del nulla su una stada polverosa vicino a delle case sgarrupate piene di persone più sgarrupate delle case, sotto un sol leone e dentro delle calze di lana che durante il viaggio in autobus avevano dato già segni di autocombustione. Guardo anche Silvia per capire se anche lei da segni di esplosione..ma forse il tanto agognato caldo, la rassegnatio conviventiae, la stranezza e l'incredibilità di quanto visto sin ora la rendono serafica con il suo trolley impolverato e la sacca milleusi in spalla.
Un muro di cartelli con freccia tra cui anche il nostro Tanzanite resort.. ci indica che dobbiamo prendere a destra su una strada in terra battuta che attraversa la periferia del villaggio. Le nuvole in viaggio ogni tanto danno sollievo alla nostra marcia, intorno l'incredibile di prima assume la forma dell'immondo: discariche a cielo aperto dove galline e capre operano la raccolta differenziata, enormi mango..con fusti di diametro di un cinque metri,  antenne paraboliche per telefoni cellulari, squadre di variopinti fusti che inseguono un pallone in un campo  occupato da alcune vacche al pascolo:" calcia ..tori" penso ma non ho il coraggio di fare la battuta. Del resto non so ancora quanto è distante il resort e non è il caso di destabilizzare l'atmosfera con una freddura.

zanzibar raccoolta diifferenziata



Per fortuna il quinto resort incontrato è il nostro....trattiamo il prezzo della stanza davanti al mare, l'eventuale prolungamento del soggiorno e paghiamo in contanti perché con la carta di credito c'è l'addizionale iciap del 5%.. il tutto rigorosamente senza ricevuta.. e guadagnamo..l'accesso alle stanze. Belle, molto belle semplici ma belle.. un letto a baldacchino fa bella mostra di se, una zanzariera a baldracchina, uno spray al gas nervino sul comodino ci fa capire che probabilmente le locals con il fornellino conad che abbiamo portato ci faranno il barbecue per poi andare a dormire con un goccio di Autan n° 5....ma dai non importa siamo arrivati ed abbiamo appena il tempo di spogliarci per andare a fare il primo bagno.
Siamo scappati dal freddo e le sensazioni sono da estasi: aria calda che ti accarezza la pelle, piedi finalmente senza calze a contatto con la terra, rumore del mare, profumo di fiori e ovunque posi lo sguardo bellezza: mare in tavolozza di azzurro, spiaggia di un bianco che più bianco..., rocce coralline ornate di alberi e rampicanti pieni di fiori. L'acqua è caldissima ed ogni volta che affondo le mano nella sabbia trovo conchiglie di forme diverse.. non prenderle è una prova alla mano di civiltà.

La sera restiamo a cena nel villaggio:.meno male che non si è fissata la pensione completa:..povera in ogni ordine di idee..tranne che nella mancia:.non avevo il cambio..do via 100 dollari..dovrebbe tornare indietro il resto di 30..ma niente..aspettiamo un quartodora, venti minuti,..ho anche il tempo di finire un acquerello, noi aspettiamo: ma loro aspettano pure..che andiamo via.!.Faccio il turista responsabile..responsabile sopratutto delle nostre finanze: iniziamo il  viaggio con mancie da 30 dollari..siamo a posto,..chiamo la don cosciotte dela mancia..  e gli chiedo candidamente.. : "scusa ed il change"..lei mi dice che  non ha change,..ma allora" give me back the money..and I'll pay at the hotel reception"..lei candidamente..prende i soldi dalla sua saccoccia..e meli rende: son soddisfatto  "accà nisciuno è fesso".
conchiglia nungwi zanzibar restorant

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