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Quest'acquerello: mia elaborazione del "viandante sul mare di nebbia" di Caspar David, rende bene il paesaggio interiore che molti anni fa ha ispirato il testo sotto.... |
son bottiglie aperte quelle che lancio nel mare d’internet
son bottiglie che affondano subito nel mare dell’indifferenza
nel: "dopo le leggo"..."mo ci penso"..."ma non ha
un cazzo da fare!?"
"Ma chi sene frega"..."sono stanco"... "stanca"..."arranco"
"mi è cresciuta un po la panza"..." devo comprare un nuovo cappello"
"devo cortare il pelo, spaccare il capello".."mi serve un porta ombrello".
La solita catena che ti tira nello sciacquone della rete d'opinione
e rimango attonito...senza produrre onde di rimando,
tutto assorbe questa società… dal litio, allo stronzio, al radio:
tutto metabolizzato nel w.e. che ormai e la parte terminale del niente,
per anni ho lavorato fin alla fine.. all'end ed ho goduto nel feriale,
nell'annegare e poi riemerge in un mare di solitudine!
Mai così profonda come quella provata alla fine di un w.e.!
mai inviata