giovedì 4 giugno 2015

Il viva io dell'intolleranza

Giulio RobertiL'altra sera..ho provato sensazioni forti: cercando la strada migliore per arrivare ad un concerto mi son distratto ed ho mancato l'incrocio. Per rimediare ho inchiodato ed accostato in un larghetto presidiato da due gendarmi con la stazza da corazzieri che li piazzati, granitici, obelischici, dorici e corinzi allo stesso tempio, rendevan il piazzale ancor più piccolo di quanto in realtà non fosse.
L'uno probabilmente svedese o finlandese o su di li, biondissimo alla Ulrik, un tipo certo attacca Brighel con possibilità di averne anche la meglio. L'altro era di pelle scura e di un nero fluent nel crine che faceva risultare il tulle fuxia e lasciava scoperto un generoso petto sormontato da due spalle da regbistarasta che gli rendevan esile la vita striminzita in una minigonna viola dal pensiero: reg o non reg alla pressione di questi quadricipiti da velocista? Per molto intimorito dai loro richiami " psss pssss..!!" Che probabilmente volevan dire: "pubica sicurezza, non ti preoccupare qui in questo piazzale ti puoi fermare per la ricreazione senza rischiare alcuna sanzione". Mi affrettavo a tornare sui miei passi sentendo la mia macchina del tutto inadeguata a subire gli sconquassi che poteva comportare un incontro ravvicinato con i due pilastri;.. andavo via pensando ad un ragioniere mingherlino, che con il coraggio del leone e il desiderio del coniglio,.. acquistava  a tag infinito ....un fuori strada di gran lusso e lo conduceva al Torrino...per invitare a convivio queste due guardaspalle e, una volta a bordo, le comandava desideroso di possesso..alle non sempre comode posizioni del sesso: certo il desiderio doveva combatter la paura che una volta dentro la coppia intrigante non lo sbattesse fuori in strada e gli fregasse la vettura.
Con questi pensieri fredifraghi e lussouriosi raggiungevo l'auditorium di santa Chiara in coppa alla strada. Sponsorizzava la serata una consigliera comunale di sinistra che si sbracciava a manca e a manca a dire che il valore che più...manca è la tolleranza che questa va seminata, coltivata e indi mietuta..ed insieme ad alcuni paladini dell'interculturalità  introduceva un professore gitano, gitasi, gipsy, gipno  che rivendicava la stanzialità  dei Nomadi (dopo l'abbandono di Guccini) ed indicava Roma come la terra promessa dei cd rom: come del resto cantava.. amaro Ramazzotti.

Ma...


Il seme dell'odio è ormai germogliato:
i pacifisti odiano i guerrafondai che odiano i terroristi che sequestrano i pacifisti;

quelli che cell'hanno suv odiano quelli che cell'hanno smart che odiano quelli cell'hanno mini...che odiano quelli che gli passano suv;

il canoista odia il pescatore: gli rallenta la rapida,...e il pescatore odia il  canoista che gli abbocca all'amo e gli tira l'eskimo.

Il fiume odia tutta questa gente che senza lui non sarebbe niente..

il parrucchiere odia il calvo con buona ragione: gli deve fa frizione!

Questi senza parrucchino odia il parruccone perché al cinema ad averlo innanzi... guarda sempre il film "oltre il giardino";

il velista odia gli scafati perché hanno preso il sopravvento..ed il ciclista lancia sempre al motociclista che lo supera il suo commento;


l'immobiliarista fa mobing al selfvenditore... come lo sportivo odia le poltrone;


l'attore in televisione ci tiene a dire che viene dal teatro, senza specificare se li stava in lista o il biglietto l'aveva pagato;


lo sciarolo odia lo snobordista: cerca di mandarlo fuori pista, l'altro dal canto sua odia in fondista che col suo binario fa un sort e gli riordina la lista;


il windsurfer odia il suo mezzo surfer.. perché gli ruba l'"onda" mostrando mignolo e pollice: too cool!!

E.. lui poi deve tornare a casa mostrando solo il pollice è:... low cool!;

il rocchettaro odia il salsero: "è insipido",.dice:" sorride de stavida e de stoballo solo perché pensa: mo finisco di contà sti passi.. e stanotte faccio il gallo".. il salsero odia il tanghero che senza sbattersi tanto ..fa lo stesso pensiero;


il  grasso odia il magro perché si vede il pisello, il magro odia il grasso perché s'è mangiato anche quello....


ed io che son seminarista

io che iodio tutti quanti
iodio il mare e pure i monti.
Vivaìo è il mio diodio
perché in ognuno vedo un pezzo di me stesso
e finalmente lo posso insultare come diverso.
 
E mo direte un tal papello per dire sta banalità?…..Allora lascio il logo..ad un professionista, ad un gastroenterologo:

". .l'intolleranza è solo un fatto di ingerenza..quello che mangi e di te non cachi ti rimane sulla panza."


Comunque volevo alzare la mano e proporre alla consigliora d'aprì na casa de tolleranza.. pe togliè dalla strada Gino e Pino..che non sapendo che fa la sera.. vanno travestiti a gurdà… i guardoni al Torrino!

Ps.. ps (post scriptum..post scriptum)
(Per correttezza devo dire che nel raccontare ho un pò mischiato le cose:.. il concerto è stato bello ed interessante con la partecipazione di un professore di musica rom che ha riattraversato il mondo sul carro della musica gitana, la consigliera e le persone sul palco invitavano alla tolleranza in spirito molto positivo, confondendosi talvolta usando la parola zingaro che loro stessi avevano stigmatizzato come dispregiativa...dietro di me qualcuno del pubblico..aveva mangiato male e dava segni di reale intolleranza,
Gino e Pino stanno su via di Decima dalle otto e mezza in poi)

 (giugno 2007)


bybyfato

Nessun commento:

Posta un commento