domenica 15 agosto 2021

Orografia di un cane su batifoglìo a quadretti... e cinghiali... e lombade in agguato

Quando il sol di fa leone è opportuno andare a caccia di ombre in un bosco incantevole. Raggiunte quindi le sommità dei monti della Tolfa io ed i miei sodali, Sandocan e Pennellino, principiamo un sentiero che attraversa un sito sepolcrale preistorico. Prima ci imbattiamo in scampoli si guerra e dunque denunciamo il malcostume militare di fare esercitazioni in riserve naturali anche con uso di esplosivo lasciando il terreno disseminato di bossoli esplosi e non, a riprova del fatto che portano una divisa e si sentono quindi i bossoli del quartieri e non i custodi e protettori del territorio e dei loro abitanti. Finita la denuncia non rinunciamo a godere della bellezza che ci circonda ed in un silenzio di tomba (stanze sepolcrali in basalto locale con forma rettangolare 2x4mt con ingresso di 50cm circa sul lato corto) raggiungiamo la sommità della primo passo dove fanno mostri di se i tralicci dell'alta tensione. Lasciati alle spalle, tutti elettrizzati raggiungiamo la vetta, un salotto di querce con squarci di quarzo. Appena scollinato: meraviglia delle meraviglie un capriolo bucolico sgambetta e capriola fra i rovi. Per fortuna non lo vedono i miei pards, ed avrà il tempo di allontanarsi indisturbato, non altrettanto bene andrà nei wildmeeting successivi. Ci sediamo, beviamo su questo prima parte del percorso e ne approfittiamo per un sonno ristoratore in cui sogno gnomi e cognomi di tutte le creature del bosco. Al risveglio inizio un disegno in cui l'orografia del posto si trasforma in uno dei miei compagni di avventure.

Orografia di un cane su batifoglìo a quadretti

Completato l'orocamo riprendiamo il passo per esplorare i dintorni, ma ecco che in basso un fuggi fuggi di cinghialetti scatena gli istinti pedatori dei miei pards che in un lampo gli son sopra e seminano lo scompiglio generale. Io dall'alto li richiamo in modo più convincente possibile terrorizzato che la madre o le madri putative (in questo periodo i branchi di cinghiali riuniscono i nuclei con più madri a guardia dei piccoli) possano fare la loro apparizione. Pennellino, l'apprendista cacciatore, mi ascolta e dopo un po di salti intorno al gruppo mi raggiunge. Sandocan invece è riuscito a mettere a terra uno dei cinghialetti. Adesso lo punta ad un metro di distanza per riatterrarlo ne caso si muova: già lo pregusta con alloro, rosmarino e vino rosso: alla cacciatora!. Atterrito a cento, duecento metri più su ci sono io che continuo a chiamarlo con toni sempre più perentori e intimidatori ma lui non molla la preda .. secoli di istinti primordiali alla caccia hanno il sopravvento su anni di formazione ed addestramento al richiamo del wùrstel (premio supremo ndr.). La situazione è in stallo ed io, non proprio tranquillo, interrompo con tutti gli improperi del mio ricco turpiloquio la quiete del loco. Raggiungo Sandocan che tiene la preda in scacco e lo trascino via per il collare sperando di non diventare a mia volta preda della giusta collera della regina madre. Vedo con la coda dell'occhio il cinghialetto che si rianima e scappa in direzione opposta: la natura è salva!!. Allontanandoci alla svelta perdo il sentiero ed i riferimenti che stavo seguendo prima dell'involontaria battuta di caccia: come si fa a catturare un cinghiale? Si prende una cinghia di cuoio, la si mette a bollire: il cinghiale sente l'odore della cinghia..lessa e si fa catturare!!! I miei pards non ridono e neanch'io: da li si vede Tolfa, da la le antenne sopra Civitavecchia allora il mare sta laggiù.. inutile guardare la posizione sul cellulare, ah poi ecco altre due tombe più grandi delle precedenti ma dello stesso genere dunque il sentiero è per di qua. E si!! Il sentiero indicato con 4G era quello: ma la direzione esattamente contraria! L'avremmo scoperto una mezzora più tardi sul bordo di un orrido 4G signal! I preistorici avevano costruito due tombe interessantissime, grandi almeno il doppio delle altre ma sul versante opposto della montagna!! Pausa di riflessione sulla logistica sepolcrale, bevuta collettiva e ripercorriamo il sentiero con le dovute pause sin alla macchina fuori dalla macchia. A bordo con tettuccio e finestrini aperti, ascoltando musica brasileira, al primo dosso faccio mente locale che più giù ce n'è uno ben più rilevante dove già ho lasciato pezzi di carrozzeria. Mi rituffo col pensiero nelle bellezze e nelle emozioni del percorso appena concluso... lombada!  Non nel senso di "urto di velocità" ma di dosso in portoghese: gli sono ad..dosso, non posso evitarlo, salto, urto con il fondo della vettura... mi fermo controllo i danni: perdo olio copiosamente, metto sabbia e graniglia  sulla macchia, tampono alla bell'e meglio e riesco ad arrivare sino a casa. Macchina inutilizzabile sino a riapertura dei meccanici, ecco perché sto qui al chiodo oggi, ferragosto, a raccontare tutto questo!

Se superi percorsi solitari, tempestati di tombe preistoriche, radenti orridi scoscesi, con in agguato cinghiali inferociti,  attento! Non fartela a...dosso quando ormai sei in macchina sulla strada di casa!! 

bybyfato

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